Pedodonzia e odontoiatria pediatrica: il dentista per i bambini

Qual è l'età giusta per portare i bambini dal dentista? Come si previene la carie nei bambini? Ecco i consigli del dottore.

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Che cos’è la pedodonzia? 

L’odontoiatria pediatrica è la branca dell’odontostomatologia che si occupa della prevenzione e della terapia delle patologie del cavo orale negli individui in età evolutiva, intendendo per essi i soggetti di età compresa tra i 4 e i 14 anni.
Le problematiche odontostomatologiche in età infantile vanno conosciute, individuate precocemente e gestite con protocolli multidisciplinari, utili a inserire il bambino in un programma mirato di prevenzione, diagnosi e cura di eventuali problematiche. È importante dunque la stretta collaborazione tra genitore, pediatra, odontoiatra, ortodontista e igienista dentale in modo da uniformare gli obiettivi e i risultati.

Quando e a che età portare i bambini dal dentista per una prima visita?

È consigliabile che la prima visita odontoiatrica venga fatta verso i 18/24 mesi, indipendentemente dalla presenza o meno di problematiche dentali, anzi, meglio se non presenti, perché questo “primo appuntamento” rappresenta un momento delicato in cui il bambino ha l’opportunità di prendere confidenza sia con l’ambiente operativo sia con il personale odontoiatrico, mentre per il professionista è l’occasione per valutare, senza far vivere esperienze negative e/o traumatiche, tutta una serie di elementi che lo guideranno nell’inquadramento del piccolo paziente e delle sue eventuali necessità future.

Un secondo step molto importante avviene intorno ai 4-5 anni, quando è ormai completata l’eruzione dei denti decidui (denti da latte) e sta per cominciare la permuta con i denti permanenti.
In questa fase è possibile riconoscere tempestivamente l’insorgere di una malocclusione e poterla correggere con l’ortodonzia intercettiva, ovvero capace di recuperare una corretta occlusione sfruttando gli stessi muscoli, extra e intraorali, del paziente stesso eliminando le eventuali abitudini viziate che la stavano determinando (es. uso prolungato del ciuccio o succhiamento del dito), o mediante l’ausilio di altre figure professionali, come ad esempio l’otorinolaringoiatra, perché un’altra probabile causa di malocclusione potrebbe essere una ostruzione delle vie aeree superiori che non permette alla mascella di espandersi e svilupparsi correttamente. 

Prevenzione della carie nei bambini, i consigli del dottore 

È inoltre possibile identificare lo stato di salute generale della bocca, sia dei tessuti duri che di quelli molli, nonché la capacità del bambino di saper spazzolare bene i denti per prevenire la perdita precoce dei denti (con tutte le conseguenze che ne derivano) per quella che ancora oggi resta la patologia più diffusa al mondo: la carie

La carie è una patologia che risulta da una modifica dell’equilibrio del biofilm della placca dentale verso una popolazione batterica cariogenica, cioè produttrice di acidi, causata e mantenuta dalla frequente assunzione di carboidrati facilmente fermentabili.

Le condizioni socio-economiche e ambientali giocano un ruolo importante nello sviluppo della patologia cariosa, influenzando anche le abitudini correlate alla salute orale, quali l’igiene orale personale e l’igiene alimentare. 

Dalla seconda metà del XX secolo, si è osservata una riduzione della prevalenza della patologia cariosa nei paesi industrializzati tra cui il nostro ma le indagini a carattere nazionale evidenziano che la malattia è ancora particolarmente presente nei bambini italiani: è emersa, infatti, una prevalenza di circa il 22% di patologia a 4 anni e di circa il 44% a 12 anni.

La prevalenza della patologia cariosa nella popolazione infantile italiana ci porta a considerare l’intera popolazione come potenzialmente a rischio di carie e, pertanto, bisognosa di interventi preventivi.

Prevenire la carie nei bambini con la fluoroprofilassi 

La costante presenza di adeguate concentrazioni di fluoro nel cavo orale riduce significativamente il rischio di carie. Il fluoro agisce: 

  1. rinforzando la struttura cristallina dello smalto con la formazione di fluoro apatite; 
  2. favorendo la remineralizzazione dello smalto demineralizzato; 
  3. svolgendo un effetto antimicrobico, soprattutto su Streptococcus mutans, tale da diminuirne la capacità di adesione ai tessuti orali ed i tempi di moltiplicazione. 

La fluoroprofilassi, intesa come prevenzione della carie attraverso l’utilizzo del fluoro, rappresenta la pietra miliare della prevenzione della carie ed è necessaria in tutti gli individui. Può essere effettuata per via sistemica e per via topica. Negli anni sono stati sviluppati diversi mezzi di somministrazione del fluoro, ognuno dei quali con diverse concentrazioni, frequenze di uso e posologie quali acqua fluorata, latte, sale, compresse, gocce, dentifrici, gel, vernici, ecc. Per definizione, la fluoroprofilassi per via topica descrive tutti i mezzi di erogazione che forniscono fluoro in concentrazioni elevate alle superfici esposte dei denti per un effetto protettivo locale e, pertanto, tali mezzi non sono destinati all’ingestione. A oggi, l’effetto preventivo post-eruttivo del fluoro, ottenuto attraverso la via di somministrazione topica, è considerato più efficace rispetto a quello pre-eruttivo, ottenuto attraverso la via di somministrazione sistemica. I mezzi di fluoroprofilassi maggiormente utilizzati sono quelli per via topica:

  • dentifrici
  • collutori
  • gel 

Questa via di somministrazione, inoltre, è in grado di fornire concentrazioni molto più elevate di fluoro rispetto a quelle contenute, ad esempio, nell’acqua potabile. Il declino della prevalenza della carie registrato nei paesi industrializzati è stato principalmente attribuito all’incremento della diffusione dei dentifrici fluorati

Dentifricio al fluoro per prevenire la carie nei bambini

Il dentifricio fluorato, quindi, rappresenta un mezzo di somministrazione di primaria importanza nella prevenzione della carie. Gli individui in tenera età, tuttavia, non sapendo ancora controllare efficacemente il riflesso della deglutizione, tendono a ingerire involontariamente parte del dentifricio apportato durante le manovre di igiene orale domiciliare, con conseguente assorbimento sistemico. 

Benefici e controindicazioni dell’uso del fluoro e del dentifricio al fluoro nei bambini

Un’assunzione eccessiva e protratta nel tempo di fluoro durante l’età pediatrica (acqua fluorata, dentifricio, supplementi fluorati, latte in formula) può essere causa di fluorosi dentale. Esiste, inoltre, forte evidenza che l’uso di dentifricio che contiene almeno 1000 ppm di fluoro fino a 5/6 anni di età è associato ad un incremento del rischio di fluorosi. È, quindi, consigliabile un’accurata supervisione della quantità di dentifricio fluorato somministrato al bambino nei primi anni di vita da parte del genitore per ridurre al minimo il rischio di fluorosi

Per massimizzare l'effetto benefico del fluoro contenuto nel dentifricio, è consigliabile non risciacquare o ridurre al minimo il risciacquo, dopo lo spazzolamento. L’uso di integratori fluorati è possibile previa attenta valutazione della quantità di fluoro assunta quotidianamente da altre fonti. Gli integratori fluorati devono essere prescritti dal pediatra nei casi di oggettiva difficoltà alla somministrazione topica di fluoro attraverso il dentifricio o come metodica di fluoroprofilassi aggiuntiva nei soggetti a rischio di carie. Tale modalità di fluoroprofilassi richiede tuttavia una compliance elevata da parte della famiglia. Dai 6 mesi ai 6 anni di età, la fluoroprofilassi può essere effettuata attraverso l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro, 2 volte al giorno, in dose pea-size
Nei casi di oggettiva difficoltà all’uso del dentifricio come unica metodica di fluoroprofilassi e nei soggetti ad alto rischio di carie come metodica aggiuntiva all’uso del dentifricio: 

  • da 6 mesi ai 3 anni: somministrare 0,25 mg/die di fluoro con gocce; 
  • da 3 a 6 anni: somministrare 0,50 mg/die di fluoro con gocce o pastiglie. 
  • Dopo i 6 anni la fluoroprofilassi viene effettuata attraverso l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro, 2 volte al giorno. 

In definitiva, sarà compito dell’odontoiatra prescrivere, valutando caso per caso, il mezzo di somministrazione più idoneo così come la concentrazione di fluoro da utilizzare, il tutto dopo attenta considerazione del rischio microbiologico effettuato con le tecniche adeguate.

Prevenzione delle carie in età infantile con sigillatura dei solchi e fossette 

La sigillatura dei solchi e delle fossette della superficie occlusale degli elementi dentari è una metodica di prevenzione della carie conosciuta e applicata in tutto il mondo ormai da molti decenni. La metodica consiste nella chiusura meccanica delle irregolarità dello smalto dentario presenti principalmente sulla porzione masticante dei molari e dei premolari; il tutto per impedire la colonizzazione batterica dei solchi e delle fessure. 

Nei bambini e ragazzi di età compresa fra 5 e 17 anni, più dell’80% delle lesioni cariose si manifesta nelle irregolarità dello smalto situate sulla superficie masticante; il 74% dei solchi dei molari permanenti trattati con questa metodica preventiva si mantiene sano a distanza di circa 15 anni. 

La sigillatura dei solchi è particolarmente indicata per i primi molari permanenti. Questi elementi dentari, infatti, occupano una posizione piuttosto arretrata nel cavo orale dei soggetti di 6-7 anni e, quindi, non sono facilmente raggiungibili dalle setole dello spazzolino. L’efficacia delle sigillature nel prevenire la carie è massima se queste vengono applicate subito dopo l’eruzione del dente definitivo (nel caso dei primi molari permanenti il momento ideale per la sigillatura è tra il sesto e il settimo anno), per la maggior suscettibilità alla malattia del dente appena erotto, suscettibilità questa che persiste per i primi due anni circa. La sigillatura permane sul dente per alcuni anni e non necessita di rimozione, ma si consuma nel tempo. Qualora venisse persa prima dei due anni, va ripristinata. Qualora fosse ormai tardi e ci si trovasse di fronte ad un dente ormai cariato in maniera conclamata, è sempre e comunque importantissimo intervenire quanto prima mediante l’esecuzione di un'otturazione o, nei casi in cui la carie sia ormai penetrata nella polpa del dente, una devitalizzazione, con metodiche assolutamente sicure per il bambino e predicibili come risultato.

Infatti è opportuno sfatare un falso mito secondo cui i denti decidui sono meno importanti dei corrispettivi permanenti: sono ugualmente importanti, assolvono alle stesse funzioni (ma in età diverse) e pertanto meritano la stessa attenzione e cura, sia da un punto di vista di mantenimento igienico da parte del bambino sia dal punto di vista terapeutico da parte del dentista
 

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